martedì 25 dicembre 2007

Rendiconto, poesie di Dino Carlesi

Rendiconto è il recentissimo appuntamento di Dino Carlesi con la poesia: felicemente mantenuto anche questo nei parametri di una scrittura sottilissima, colloquiale, venata adesso di terse malinconie, che mai appannano la luminosità dell'ordito.
Una poesia questa di Dino Carlesi che ha attraverso buona metà del XX secolo, sempre condotta in una omogeneità di stile e timbro; singolare percorso attraversando intatta luoghi e topos propri della recente storia letteraria italiana: dal post-ermetismo alla poesia neo-realista, dallo sperimentalismo dei Novissimi e del Gruppo 63 al nuovo romanticismo degli anni '80

La sua poetica è stata spesso avvicinata a un'età della ragione, un luogo della razionalità, definizione, a mio avviso, giusta fino a un certo punto; almeno fino a che serve a designare l'uomo o il poeta che cerca negli strumenti del colloquio con il proprio e l'altrui pensiero la propria voce e misura, fuorviante se in questo termine s'andasse a cercare nella pagina il predominio o lo svolgimento di architetture filosofiche o speculative.

Se proprio dovessi definire in un termine o in una cifra la poesia di Carlesi, operazione quasi sempre destinata se non al fallimento certo all'insufficienza, parlerei di poesia civile, sia perché riconosco in Carlesi quel senso tutto toscano dell'esser poeta nel farsi giudice del proprio tempo giammai rinunciando all'esser cittadino oltre che uomo - allineandosi in questo a un Luzi o a un Bigongiari per non citare più illustri antenati - sia e soprattutto perché è il tono di questa poesia, il suo modo di porsi, a conferirle tratti e caratteristiche, luci e stilemi.

Nella poesia di Carlesi, a mio avviso, ragione e sentimento s'equiparano, insieme vivono d'uguale spessore e ruolo nel definirne personalità e natura. Insieme accedono al centro della poleis, indossano la misura e l'abito della parsimonia, giammai farebbero di sé scena o spettacolo. Non urlano ma argomentano le proprie convinzioni, hanno sulla bocca il pudore dei propri moti, raramente s'abbandonano al dolore, e non perché l'uomo non lo conosca. E neppure urlano di felicità, quando questa batte alla porta dei giorni: la riconoscono e nella coscienza della sua presenza la vivono assaporandola.

I sentimenti si rivelano per lampi, o per i loro riflessi. Sempre per misurati accenni. Accedono alla scena, per un attimo accendono un nome, sia quello di Martina o il colore di una pianta, spuntata ai lati di una strada o tra le mura d'una città toscana.. È quello un attimo lieve ed eterno, per il quale, noi tutti che amiamo la poesia, non possiamo che profferire un grazie per questa lezione di stile, umano e poetico.
Arturo Lini



Dino Carlesi 
è nato a Milano, ma ha vissuto quasi sempre a Pontedera, in Toscana, dove è morto nel novembre 2010. Critico d’arte e poeta, è stato amico di scrittori e artisti. Fu incluso nel 1947 da Giuseppe Ungaretti nell’antologia Poeti prigionieri. Hanno espresso giudizi sulla sua opera poeti e critici come Mario Luzi, Carlo Betocchi, C.L. Ragghianti, Enzo Carli, Fortunato Bellonzi, Antonio La Penna; Diego Valeri, Angelo Barile, Emilio Greco. 
Dal 1984 invia ogni anno, come augurio, un volumetto “fuori commercio” dedicato agli amici. 
Fra le altre sue pubblicazioni ricordiamo: All’affanno del tempo (Nistri-Lischi, 1953); La vigna a mezza collina (Marzocco, 1958); Il cielo di tutti (Nistri-Lischi, 1962); Modo di essere (Nistri-Lischi, 1968); Case come storie (Graphis Arte, 1973); Elegia per l’uomo (Graphis Arte, 1975); Foto di famiglia e cane (Lodi, 1976); Il giacinto allegro (Sciardelli, 1976); Otto lettere d’amore (Lodi, 1978); Il prato del mulino (Graphis Arte, 1980); Impronte digitali (Scheiwiller, 1981); Variazioni sul segno (Graphis Arte, 1983); Una stagione possibile (Giardini, 1987); Destinazione terra (Forum, 1993); Soggiorno obbligato (Baroni, 1997); In forma di quindici (Jaca Book, 1999); Racconto di un viaggio (Edit. Passigli, 2000), Ricerca di poesia (Ediz. Del Leone, 2002); Segnali imperfetti (Edizioni ETS, 2005); Rendiconto (Ibiskos Editrice 2007); La porta socchiusa (Talete Edizioni 2009); La tua leggerezza (Bandecchi & Vivaldi Editori 2011) uscito postumo  a cura di Franco Pezzica e Floriano Romboli, due dei maggiori esegeti della poesia di Dino Carlesi.

XI

intreccio il ritmo delle parole
e tento poesia / una specie di abbozzo
di un autunnale bilancio / una dilaniante 
confessione a mezza voce apre il varco 
nel nostro insano viaggio

non so se raccontarti l'abisso
o i rari prodigi - o gridare i teoremi 
consumati - ti attende il nome 
sul vetro appannato / l'uccello 
controvento sa di giungere - lui -
al pennone della nave,
poi sarà silenzio.



A Paolo MONICELLI
non so perché la luce
dovrà essermi negata / ho respirato 
letto i giornali / ho assaporato 
gli odori delle strade / ho atteso 
messaggi di amici / dubitato del mio 
intelletto / ho sperato che qualcosa 
affiorasse / qualche segnale giungesse 

ho creduto che gli dei potessero 
non esistere ( con alterni pentimenti ) 
ho solo inchiodato i predestinati 
alla loro non giusta sorte amando con devozione 
il passo faticoso dell'uomo