sabato 12 maggio 2007

Alle finestre, dietro al sogno di Paul Gauguin


Alle finestre, oltre quelle, vedo il paesaggio versiliese, sospeso nelle sue luci, e nei clamori che a volte giungono fino qui: alle prime pendici delle sue colline dominate dall'olivo disposto in ampie terrazze, interrotte da boschi di pini e castagni.
E pur sprofondato nelle sue atmosfere, da queste cullato, a volte mi trovo a pensare - associando a questo nome tutto ciò che è oltre il luogo dove mi trovo - a Paul Gauguin, al suo straordinario viaggio fatto di pennelli, colori, immagini di terre esotiche.
Per un certo verso gli siamo tutti simili: almeno fino al bordo delle nostre mura domestiche, a ricamare col pensiero su quell'altrove che in fondo al nostro cuore, se non al nostro sguardo, vive assopito come Aram, il mio gatto, nella sua poltrona sprofondato come in questo giorno di pioggia.

Gauguin e la sua esistenza mi sono stati ispiratori di una serie di quadri dedicati ad artisti che come lui hanno abitato la propria vita quasi come una stazione ferroviaria. Non per i viaggi poi realmente fatti, come è stato per Gauguin, ma per quel loro essere sempre sul bordo di un altrove, al quale rendere conto, più che alle umane voci e ai loro bilanci o equilibri. Tra questi Paul Cézanne e Nicolas De Staël, così rigidi e trepidi alle proprie forme e colori.
Mi vengono ora alla mente alcuni versi di una poesia di Giuseppe Ungaretti, "In memoria", dedicata all'amico Moammed Sceab "Discendente / di emiri nomadi / suicida / perché non aveva più / Patria"
Qual'è la patria? Quella dove cresce la propria casa o quella dove portano i desideri? E dove i due termini possono combaciare? Così nella implicita risposta che la vita e il percorso di Gauguin ci offrono avvertiamo un alito, un orizzonte del quale siamo spettatori e ugualmente parte: posino i nostri occhi in un qualche angolo di strada o di tempo, all'ombra del nostro futuro o dei nostri sogni.

Arturo Lini




Theo van Gogh a Gauguin (Auvers o Parigi, intorno al 29-31 luglio 1890)
Siete pregato di partecipare al corteo, all'ufficio funebre e alla sepoltura del

Signor Vincent Van Gogh pittore
deceduto nel proprio domicilio, ad Auvers-sur-Oise, martedì 29 luglio 1890, all'età di 37 anni, che si terranno mercoledì 30 luglio, alle 2 e 30 precise. Il punto di ritrovo è in piazza del Municipio, 2 ad Auvers-sur-Oise, de profundis
Partecipano al lutto: Vedova van Gogh, la madre, e signor Theodore van Gogh, il fratello.


Gauguin a Theo (Le Pouldu, inizio agosto 1890

Mio caro van Gogh

abbiamo appena ricevuto la triste notizia che tanto ci addolora. In simile circostanza non intendo inviarvi frasi di condoglianza. Sapete che era per me un amico sincero; e che era un artista, cosa rara nella nostra epoca.
Continuerete a vederlo nelle sue opere. Come diceva spesso Vincent: "La pietra perirà, rimarrà la parola". Quanto a me, lo vedrò con occhi e cuore nelle sue opere.
Cordialmente vostro
Paul Gauguin

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Perche non:)