lunedì 14 marzo 2016

Riflessioni naturali, fotografie di Amerigo Pelosini

"Riflessioni naturali" è il titolo di quest'ultima serie di opere fotografiche di Amerigo Pelosini, fotografie anche queste dedicate al Lago di Massaciuccoli, ai suoi molteplici paesaggi che prendono vita tra le sponde e i quieti canali. Mostra che viene dopo "La natura (dis)ordinata", titolo di una precedente esposizione tenuta nel 2008 della quale Simone Romani, in un breve testo introduttivo, sottolineava come la fotografia di Amerigo "cattura la bellezza originaria, trascurata o solo dimenticata, restituendo un’immagine della natura che ha il sapore della scoperta".

In quest'ultima prova del fotografo versiliese l'obbiettivo della fotocamera racconta l'incontro tra l'occhio umano e il virtuale punto di vista della stessa natura, quando i soggetti che appaiono sulla foto vengono a raffigurare l'unione dell'elemento naturale e della sua immagine riflessa: come la natura a se stessa appare, nelle acque che ne diventano specchio.
Operazione che quasi sembrerebbe voler prendere il volo da una impostazione concettuale, alla quale poi si sposa la solita maestria del fotografo, ma che in realtà segue una predisposizione, una vocazione tutta interiore, già ravvisabile, seppur in maniera embrionale, in tutta l'opera fotografica di Pelosini, anche in quella di più stretta osservanza paesaggistica: cioè di rappresentare l'ambiente naturale come scena autonoma e, ugualmente, simbolo di un più vasto respiro e ordito.

Sembra quasi un'annunciazione questo comune fiorire di elementi e dettagli dell’habitat lacustre e della loro immagine nel capovolto specchio delle acque del lago. Un sussurrarci qualcosa nella quale il paesaggio vuole rimescolare i punti di vista: un invito ad andare oltre il dato immediato ed evidente delle cose, oltre il punto prospettico che ordina e dispone il creato alla misura dell'uomo e dei suoi passi.
A una riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente ci invita dunque questa mostra fotografica di Amerigo Pelosini, non solo nel più comune senso di un profondo rispetto e amore per l’ambiente, ma anche nella considerazione di saper cogliere in "ciò che appare" l'espressione di altri ordini e universi, paralleli e diversi dal nostro, con le loro leggi e necessità, che le abitudini, limiti o superficialità umane sopiscono o celano agli occhi, ma ugualmente vivi e potenti nell'ordine e nel respiro del creato.

Arturo Lini -
Introduzione alla mostra Riflessioni naturali, di Amerigo Pelosini, Torre del Lago Puccini (LU), 2011

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